Poli opposti del globo, ma per il nostro Edoardo Luperi il risultato nella seconda uscita stagionale in Coppa del Mondo è rimasto lo stesso dell’esordio (continua…)
Nella scherma può accadere che alcune situazioni si ripresentino nel giro di poco. Il segreto è saperle affrontare conservando delle occasioni precedenti solo i giusti insegnamenti. E così ha provato a fare Edoardo Luperi sabato (nella notte italiana, ndr) quando ha dovuto affrontare nuovamente nel turno dei sedicesimi di finale del torneo di Tokyo, il forte cinese Ma Jinfei, che, a San Josè due settimane prima, lo aveva castigato col punteggio di 12-15. In giappone lo score si è stoppato ancora una volta in favore del cinese con lo scarto di una stoccata in meno rispetto al confronto in California (13-15 il finale, ndr), ma con una nota di non poco rilievo. Sì, perché se a San José era stato sempre costretto a rincorrere il punteggio Edoardo, a questo giro con i giusti accorgimenti, con un inizio bruciante il forte mancino delle Fiamme Oro si era portato avanti 5-1 e 7-2, prima di dover gestire la rimonta di Ma Jinfei terminata solo sul finale, poiché Edoardo era riuscito a rimanere con il naso avanti fino all’11-9. Poi, la troppa voglia di archiviare la pratica, forse, lo ha fatto esagerare e l’esperto fiorettista asiatico (numero 1 del mondo fino all’inizio della scorsa stagione, ndr) ne ha approfittato infilandogli l’ultimo decisivo parziale di 6-2 in suo favore.
Resta un briciolo di amarezza per Edoardo che sperava senz’altro in un epilogo diverso, ma che anche a questo giro farà tesoro di quanto vissuto per farsi trovare pronto già dal prossimo impegno del GPFie di Torino a fine mese.
“Ventesimo a San José e diciannovesimo a Tokyo, non sono esattamente i risultati per cui mi ero preparato in questo esordio di stagione in Coppa - ha dichiarato Edoardo, che poi ha precisato - so di aver dovuto affrontare un avversario difficile, ma so anche che questo è quello che mi aspetta d’ora in avanti ad ogni gara, quindi resta solo dover continuare a lavorare bene e fare tesoro degli errori commessi per evitare di ripeterli in futuro”
Anche a Tokyo come a San José in apertura, Edoardo era stato bravo a superare l’avversario di turno che in quest’occasione è stato il tedesco Sebastian Bachmann, cliente assai scomodo che Edoardo ha saputo regolare con un convincente 15-12.
Per gli altri accademisti presenti a Tokyo, non si è trattato di una trasferta assai felice, poiché tra Alessandro Paroli, Martino Minuto e Johannes Poscharnig nessuno ha saputo superare la fase del turno preliminare del venerdì. Anche per loro, Torino potrà valere l’occasione di un pronto riscatto.